Le erbe infestanti sono parte integrante dell’agroecosistema e, in un’ottica di conservazione del suolo, devono essere gestite con tecniche che ne limitino la competizione con le colture senza compromettere l’equilibrio ecologico del terreno. In agricoltura biologica e biodinamica, la rinuncia all’uso di erbicidi impone un’attenzione particolare alla prevenzione e alla progettazione di sistemi colturali resilienti, capaci di favorire la copertura vegetale e la vitalità del suolo.
La gestione conservativa delle infestanti si inserisce in un approccio agronomico integrato che mira a:
• Preservare la struttura e la fertilità del suolo, evitando lavorazioni profonde e invasive;
• Ridurre l’erosione e la perdita di sostanza organica, mantenendo il suolo coperto il più a lungo possibile;
• Favorire la biodiversità funzionale, utile al contenimento naturale delle infestanti.
Le strategie adottate si articolano in tre livelli:
1. Tecniche preventive (pre-emergenza): come le rotazioni colturali, le colture di copertura e le consociazioni, che migliorano la struttura del suolo e riducono la pressione delle infestanti.
2. Aumento della competitività delle colture: attraverso la scelta di varietà adatte, la gestione della densità di semina e l’ottimizzazione della fertilità, si favorisce una copertura vegetale efficace e continua.
3. Controllo post-emergenza a basso impatto: mediante sarchiature superficiali, pacciamature organiche e tecniche meccaniche leggere, si limita la diffusione delle infestanti senza alterare l’equilibrio del suolo.
Queste pratiche non solo sono fondamentali per l’agricoltura biologica e biodinamica, ma stanno diventando sempre più rilevanti anche per l’agricoltura convenzionale, dove la necessità di ridurre i costi e l’impatto ambientale spinge verso soluzioni più ecologiche e resilienti.
Durante il corso verranno analizzate le tecniche di gestione delle infestanti in diversi contesti produttivi — orticoltura, seminativi, frutteti, vigneti, prati e pascoli — con un focus su soluzioni che:
• Promuovono la gestione conservativa del suolo
• Favoriscono la copertura vegetale permanente o temporanea,
• Contribuiscono alla rigenerazione della sostanza organica,
• Riducono l’uso di input esterni e migliorano la qualità complessiva del suolo.
L’adozione di pratiche agronomiche a basso input e ad alto valore ecologico può generare importanti benefici a livello territoriale, sia ambientali che socio-economici, ad esempio:
Miglioramento della qualità ambientale
• Suolo: l’incremento della sostanza organica e la riduzione della compattazione migliorano la fertilità e la capacità di ritenzione idrica, contrastando l’erosione e la desertificazione.
• Acqua: la diminuzione dell’uso di erbicidi e fertilizzanti riduce il rischio di inquinamento delle falde e dei corsi d’acqua, contribuendo alla tutela delle risorse idriche locali.
• Aria: la riduzione delle lavorazioni profonde e dell’uso di prodotti chimici limita le emissioni di gas serra e di particolato, migliorando la qualità dell’aria nelle aree rurali.
Resilienza e sostenibilità delle aziende agricole
• Le aziende che adottano tecniche ecologiche diventano più resilienti ai cambiamenti climatici e alle fluttuazioni dei prezzi degli input chimici.
• Si riducono i costi di gestione a lungo termine, migliorando la redditività e la sostenibilità economica delle imprese agricole locali.
Valorizzazione del territorio e delle produzioni locali
• Le pratiche sostenibili rafforzano l’identità territoriale e possono essere valorizzate attraverso marchi di qualità, filiere corte e turismo rurale.
I
| Modulo 1 Metodi ecosostenibili di lotta alle infestanti | Ore 20 |
La corretta gestione del suolo e la cura della so per ridurre le erbe infestanti
Il calendario biodinamico e ritmi naturali della crescita delle erbe infestanti
Significato delle infestanti e loro habitat, errori agronomici che le favoriscono
Mezzi tecnici e macchine per il controllo delle erbe infestanti
Il pirodiserbo e sostanze biologiche per il controllo delle infestanti
Tecniche di semina e trapianto con tecniche biodinamiche per favorire la competizione contro le erbe infestanti
Tipologie di pacciamatura
Azione delle rotazioni e delle consociazioni sulla crescita delle erbe infestanti
Solarizzazione del suolo per la gestione delle infestanti
L’uso del sovescio per aumentare la biodiversità
False semine secondo il metodo biodinamico per ridurre la nascita di erbe infestanti
Le sarchiature secondo il calendario biodinamico
L’effetto di concimazioni e irrigazioni sulla crescita e selezione delle infestanti
Verifica didattica dell’apprendimento e questionario di gradimento
| Modulo 2 Esperienze e osservazioni sul campo | Ore 4 |
Osservazioni in campo relative all’applicazione del metodo biodinamico per la lotta alle malerbe utilizzo del pirodiserbo e di sarchiatori, riconoscimento delle principali erbe infestanti in consolidate realtà aziendali nell’ambito delle quali sono stati ottenuti significativi risultati.