I Motocoltivatori sono macchine agricole semoventi ad un solo asse, equipaggiate con gruppi rotativi (frese) per la lavorazione del terreno (figg. 1 e 2).
Nel caso delle Motozappatrici, le ruote sono quasi sempre assenti e l'asse sul quale si effettuano lavorazioni e trasferimento su campo è lo stesso organo fresante (solo in alcuni casi è prevista una mono-ruota motrice).
Fig. 1 - motocoltivatore | Fig. 2 - motozappatrice |
Queste macchine sono impiegate per effettuare lavori di preparazione del terreno (rottura del cotico erboso, eliminazione meccanica di infestanti, fresatura superficiale) nei luoghi dove la trattrice con attrezzature più voluminose non arriva; pertanto vengono impiegate per piccole superfici, lavori di rifinitura, nell'interfila dei frutteti, sui bordi dei fossi, negli ambienti confinati (es.: serre).
La macchina è costituita da un telaio portante sul quale è installato un motore a scoppio di modesta potenza che serve ad azionare le ruote (nel caso dei motocoltivatori), una presa di forza alla quale viene collegata generalmente una fresa ad asse orizzontale, ma cui possono essere collegati anche altri utensili (ad esempio con guide reversibili è possibile montare pale, frese per la neve, barre falcianti, ecc.).
La macchina è comandata da operatore a terra che segue il movimento della stessa guidandola mediante un manubrio (stegole) sul quale sono dislocati gran parte dei comandi (gas, freno, comando ad azione sostenuta, frizione, cambio, azionamenti degli organi lavoranti, ecc.). In alcuni modelli è possibile collegare al motocoltivatore un piccolo rimorchio, anche attivo (con ruote motrici che ricevono il moto dalla trasmissione cardanica collegata alla presa di forza del MC) e addirittura con sedile per l'operatore, per effettuare piccoli spostamenti. Si precisa che in tale configurazione il motocoltivatore potrebbe non configurarsi più come una macchina "condotta a piedi", bensì come una "semovente"; sarebbe pertanto necessario valutare tutti i rischi, compreso quello di ribaltamento, e di conseguenza occorrerebbe rispettare tutte le misure di sicurezza previste appunto per le macchine "semoventi".
Le macchine devono essere sempre identificabili, per cui è necessaria la presenza di una targhetta di identificazione che riporti il nome del costruttore, il modello e le caratteristiche principali. Nel caso di macchine commercializzate per la prima volta dopo la data del 21 settembre 1996 la targhetta deve riportare la marcatura CE e tutta la documentazione a corredo (vedi: INFORMAZIONI UTILI - RIFERIMENTI NORMATIVI - "DIRETTIVA MACCHINE").
Fig. 3 - targhetta di identificazione: nome e indirizzo del costruttore, anno di
costruzione, modello e matricola
La macchina deve essere dotata del "Manuale d'uso e manutenzione" e di appropriate decalcomanie di sicurezza
Fig. 4 - pittogrammi di sicurezza
Utensili per la lavorazione del terreno
Il rotore sul quale sono applicate le zappe deve essere segregato e protetto da un carter, realizzato con una lamiera in acciaio o di un materiale equivalente; gli utensili devono avere una copertura completa su tutta la larghezza di lavoro senza alcuna apertura.
Sono consentite coperture incernierate a condizione che la posizione di protezione sia assicurata automaticamente durante la fase di lavoro.
Figg. 5 e 6 - protezioni contro il contatto con parti rotanti e per il lancio oggetti |
Le parti rotanti degli utensili di lavoro devono essere protette contro il contatto con le frese, il lancio di oggetti, sassi o utensili rotti, mediante un riparo fisso che copra la parte posteriore (figg. 5 e 6).
Motocoltivatori e motozappatrici con ruote motrici
Fig. 7 - motozappatrice con utensili coperti
Gli utensili devono avere una copertura completa su tutta l'intera larghezza di lavoro, senza alcuna apertura (fig. 7).
Sono consentite coperture incernierate a condizione che la posizione di protezione sia assicurata automaticamente durante la fase di lavoro.
Fig. 8 - motozappatrice
Le parti rotanti degli utensili di lavoro devono essere protette da un riparo fisso, che copra la parte posteriore (fig. 8)
Dispositivi di avviamento.
Deve essere presente un dispositivo che impedisca l'avviamento del motore se questo induce la rotazione delle ruote o il movimento degli utensili (fig. 9 e 10).
In alternativa, installare un micro-interruttore elettrico in prossimità della manovella del cambio: se questa non si trova in posizione di folle, la macchina non parte.
Fig. 9 - motocoltivatore che all'avviamento può indurre il movimento e la rotazione degli utensili |
Fig. 10 - comando ad azione sostenuta |
Per avviamenti a fune, deve esistere il dispositivo di riavvolgimento automatico (fig. 11); se questo manca, installare, dove è possibile, un Kit di avviamento con avvolgitore automatico.
Essa dovrà essere sostituita da apposito kit con avvolgitore automatico (fig. 12).
Fig. 11 - avviamento con riavvolgimento automatico | Fig. 12 - avviamento a fune persa |
Le pulegge e le parti in rotazione devono essere opportunamente protette. (fig 13-14)
Fig. 13 - puleggia con protezione aperta | Fig. 14 - copertura della puleggia |
Comandi manuali per il movimento della macchina e degli utensili di lavoro
L'altezza della impugnatura delle stegole rispetto al terreno deve essere regolabile (fig. 15).
Fig. 15 - leva di sblocco per regolazione delle stegole
I seguenti comandi azionati manualmente devono trovarsi all'interno della zona raggiungibile dalla mano dell'operatore in posizione di lavoro e facilmente riconoscibile (figg. 16 e 17):
Fig. 16 - comandi privi di targhette di segnalazione di funzione dei comandi stessi |
Fig. 17 - targhetta di segnalazione delle funzioni dei comandi |
Le posizioni del cambio e la posizione di folle devono essere indicate chiaramente e in maniera duratura e posizionate entro il campo di visibilità dell'operatore.
Fig. 18 - indicazione chiara delle posizioni della leva del cambio
I movimenti della macchina e l'azionamento degli utensili di lavoro devono essere possibili solo agendo sui comandi ad azione mantenuta; essi devono essere localizzati sulle stegole senza sporgere dalla loro estremità.
Fig. 19 - macchina con comando di arresto d'emergenza - comando ad azione mantenuta |
Fig. 20 - comando ad aziona mantenuta eluso con legatura |
Sulle stegole deve essere presente un comando per l'arresto d'emergenza della macchina che spesso corrisponde con il comando ad azione mantenuta (fig. 19) e un ulteriore dispositivo di blocco automatico nel caso di abbandono della stessa.
Retromarcia
Se la macchina è provvista di retromarcia, il suo azionamento deve essere possibile solo se il passaggio da marcia avanti a retromarcia non è diretto (es.: passare per forza dalla folle o adozione di kit di modifica; fig. 21).
Deve poter essere inserita la retromarcia solo se gli utensili sono bloccati.
Fig. 21 - passaggio da marcia avanti a retromarcia non diretto
Nel caso non sia presente il dispositivo citato, predisporre una modifica sul cambio o sulle leve di rinvio in modo da impedire l'innesto della retromarcia quando è inserita la trasmissione alla fresa.
Stegole
Le stegole devono essere fissate sulla macchina in maniera tale da evitare qualsiasi perdita di controllo dovuta ad un distacco accidentale dalla macchina durante il funzionamento.
Verificare i punti di fissaggio: se esistono attacchi con possibilità di rimozione delle stegole, essi devono essere ben bloccati. (fig. 22)
Fig. 22 - dispositivo di collegamento, regolazione e blocco delle stegole
Deve essere presente un arresto che non necessiti di una pressione manuale sostenuta per il suo azionamento (fig. 23).
Fig. 23 - dispositivo di blocco che agisce sull'impianto elettrico per motori a
benzina o sull'alimentazione per motori diesel
SERBATOIO E SCARICO
Il tappo del serbatoio deve essere a tenuta ed avere una catenella di ritenuta (fig. 24).
Fig. 24 - serbatoio con tappo a tenuta Sistema di scarico
Lo scarico deve essere direzionato in modo da dirigere i gas lontani dall'operatore.
Dove necessario, deviare i gas installando un tubo di scarico a gomito come prolungamento di quello già esistente in modo da deviare i gas di scarico lontano dall'operatore.
Fig. 25 - dispositivo di scarico non protetto | Fig. 26 - motore con protezione antiscottature |
Il dispositivo di scarico, se non segregato, deve essere protetto con apposite griglie/feritoie in grado di evitare il contatto con parti ad alta temperatura (figg. 25 e 26).
La protezione dalle alte temperature non deve compromettere la ventilazione del motore.
Equipaggiamenti elettrici
I cavi elettrici devono essere protetti nel caso in cui possano venire a contatto con superfici metalliche potenzialmente abrasive e devono resistere ai contatti con il lubrificante o il carburante o essere protetti contro queste sostanze.
I cavi devono essere posizionati in maniera tale che nessuna loro porzione sia in contatto con il sistema di scarico, le parti mobili o gli spigoli vivi (fig. 27).
Il cablaggio elettrico deve, nei limiti del possibile, essere raggruppato ed essere adeguatamente supportato (fig. 28).
Fig. 27 - sistemazione dei cavi elettrici al riparo da possibili contatti |
Fig. 28 - fissaggio e raggruppamento dei cavi elettrici |
L'utilizzatore conduce la macchina a piedi, tuttavia si richiama comunque l'attenzione sul rischio del ribaltamento, almeno per quanto attiene le precauzioni generali; sono infatti accaduti numerosi infortuni, anche gravi, a seguito di perdita di stabilità e rovesciamento della macchina, con investimento dell'operatore con organi fresanti in funzione.
Se la macchina è equipaggiata con freni separati, questi sono in grado di essere combinati o attivati simultaneamente.
La macchina dovrebbe essere equipaggiata con un dispositivo in grado di arrestare il suo movimento, sia in avanti sia in retromarcia.
Molti MC di piccole dimensioni non hanno freni: è lo stesso arresto del motore che li frena.
Fig. 29 - stazionamento con rilascio del comando ad azione mantenuta
Se esiste un freno di stazionamento automatico, questo deve essere azionato durante il rilascio del comando ad azione mantenuta della trasmissione. Generalmente il rilascio del comando ad azione mantenuta provoca l'arresto del motore che blocca il movimento della macchina e funge da stazionamento (fig. 29).
Queste tipologie di macchine vengono spesso impiegate in ambienti confinati (serre, vivai sotto tunnel, ecc.); pertanto va posta particolare attenzione al ricambio dell'aria durante e dopo il loro utilizzo.
I motocoltivatori e le motozappe sono tra le macchine agricole che espongono l'operatore ai più alti valori di rumore e soprattutto di vibrazioni trasmesse al sistema manobraccio. E' sufficiente il lavoro di poche ore per superare i livelli-limite imposti dalla normative vigenti (vedi: "Fattori fisici").
Effettuare adeguate programmazioni di lavoro, alternando frequentemente il tipo di attività nell'arco della giornata; prevedere opportune pause.
Leggere ed osservare attentamente quanto indicato sul libretto d'uso e di
manutenzione fornito dal costruttore
Effettuare l'ordinaria manutenzione |
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Pericolo di scottature
Prestare attenzione e stare lontani dalle superfici calde quali motore e collettore di scarico dei gas |
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Pericolo di contatto e schiacciamento. Prestare attenzione alle trasmissioni ed ai manovellismi in movimento. Non avvicinarsi troppo agli utensili in rotazione ed evitare di indossare abiti con parti svolazzanti (devono esserci elastici ai polsi e caviglie.) |
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Pericolo di ribaltamento. Non operare in condizioni di eccessiva pendenza o di condizioni critiche del terreno (terreni argillosi bagnati). |
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Non usare la macchina in retromarcia se questa risulta priva del dispositivo di arresto delle frese. | |
Pericolo lancio di materiale. Stare alla larga dai punti di possibile lancio di oggetti e mantenere le protezioni della macchina integre. |
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Pericolo di incendio. Non fumare durante il rifornimento e l'utilizzo della macchina. Fare rifornimento solo all'aperto. |
Inoltre:
Protezione obbligatoria del corpo | Guanti di protezione obbligatoria | Calzatura di sicurezza obbligatoria | Protezione obbligatoria dell'udito |
D.Lgs 09/04/2008 n. 81 | Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Testo Unico. |
D.P.R. 27/04/1955 n. 547 | Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. (ABROGATO) |
D.P.R. 19/03/1956 n. 303 | Norme generali per l'igiene del lavoro. (ABROGATO) |
Direttiva 2006/42CE |
Direttiva 98/37/CE Direttiva Macchine: Sicurezza generale delle Macchine.
Direttiva che ha abrogato con decorrenza dal 12 agosto 1998 le Direttive 89/392, 91/368, 93/44, 93/68 (relativamente alla modificazione della Direttiva 89/392). Direttiva del 22 giugno 1998 G.U. L. 207 del 23 luglio 1998. (ABROGATA) Nuova Direttiva Macchine |
Decreto Legislativo, 27 gennaio 2010, n. 17 |
D.P.R. 24/07/1996 n. 459
Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine. (ABROGATO) Attuazione della direttiva 2006/42/CE, Macchine (Direttiva Macchine Italiana) |
D.P.R. 16/12/1992 n. 495 | Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo Codice della Strada. |
D.Lgs 30/04/1992 n. 285 | Il nuovo Codice della Strada. |
D.Lgs 19/09/1994 n. 626 e successive modifiche ed integrazioni | Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. (ABROGATO) |
D.Lgs 15/08/1991 n. 277 | Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. 7 della legge 30 luglio 1990, n. 212. (ABROGATO) |
D.Lgs 10/04/2006 n. 195 | Attuazione della direttiva 2003/10/CE relativamente all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dal rumore. (ABROGATO) |
D.Lgs 19/08/2005 n. 187 | Attuazione della direttiva 2002/44/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche. (ABROGATO) |
D.Lgs 04/08/99 n. 359 | Attuazione della direttiva 95/63/CE che modifica la direttiva 89/655/CEE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e salute per l'uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori. (ABROGATO) |
D.Lgs 04/12/1992 n. 475 | Attuazione della direttiva 89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989, in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale. |
D.Lgs 02/01/1997 n. 10 | Attuazione delle direttive 93/68/CEE, 93/95/CEE e 96/58/CE relative ai dispositivi di protezione individuale. |
UNI EN ISO 12100:2010 |
UNI EN 292-1:1992 Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali, principi
generali di progettazione - Terminologia, metodologia di base. (RITIRATA
E SOSTITUITA) Sicurezza del macchinario - Principi generali di progettazione - Valutazione del rischio e riduzione del rischio sostituisce la vecchia UNI EN 292-2:1992. |
UNI EN ISO 13857:2008 |
UNI EN 294:1993
Sicurezza del macchinario agricolo - Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori. (RITIRATA E SOSTITUITA) Sicurezza del macchinario - Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori |
UNI EN 709:2010 |
UNI EN 709:1998 Macchine agricole e forestali - Motocoltivatori provvisti di
coltivatori rotativi, motozappatrici, motozappatrici con ruota(e) motrice(i) -
Sicurezza. (SOSTITUITA) Macchine agricole e forestali - Motocoltivatori provvisti di coltivatori rotativi, motozappatrici, motozappatrici con ruota(e) motrice(i) - Sicurezza |
ISO 11684:1995 | Trattrici, macchine agricole e forestali, macchine a motore da giardinaggio - Segni grafici per la sicurezza e pittogrammi di segnalazione dei pericoli - Pericoli generali. |
UNI EN ISO 4254.1:2010 |
UNI EN 1553:2001
Macchine agricole - Macchine agricole semoventi, portate, semiportate e trainate - Requisiti comuni di sicurezza. (RITIRATA E SOSTITUITA) Macchine agricole - Sicurezza - Parte 1: Requisiti generali |
UNI 9451:1989 | Macchine agricole. Motozappatrici. Prescrizioni costruttive e di sicurezza (Scaduta il 26/03/98). |
UNI 9452:1989 | Macchine agricole. Motocoltivatori. Prescrizioni costruttive e di sicurezza (Scaduta il 26/03/98). |