In occasione dell’Assemblea dei Soci tenuta il 23 Maggio 2025 presso l’Istituto Alcide Cervi di Reggio Emilia che ha confermato il CDA e la Presidente Alessandra Ravaioli per il triennio 2025-2028 si è svolto anche il meeting annuale dedicato ai dipendenti e alle istituzioni. L’Istituto Cervi è un luogo significativo e importante per la memoria storica nazionale e per la nascita della Repubblica italiana dalla Resistenza ma anche per il contributo culturale che restituisce ai cittadini anche sull’agricoltura. Nel Museo Cervi si trova la Biblioteca Archivio Emilio Sereni con oltre 22.000 volumi dedicati alla storia dell’agricoltura italiana.
La Fondazione Emilio Sereni, organizza corsi di formazione sul paesaggio e numerose attività storiche per i docenti ed in questo contesto che si è svolta la giornata di Dinamica, una giornata dedicata all’analisi della situazione della formazione agricola alla luce dell’innovazione vorticosa del settore, delle difficoltà di reperimento di manodopera, dei problemi ambientali e sociali che, nell’insieme determinano una crescita costante dei bisogni di formazione in Emilia Romagna e in Italia.
Dalla relazione di Denis Pantini di Nomisma emergono dati importanti sulla domanda di formazione del settore agricolo in Italia ed in particolare in Emilia Romagna.
L’Emilia- Romagna mostra una forte propensione all’innovazione con il 22,5% delle imprese che hanno effettuato investimenti innovativi rispetto all’11% in Italia. Emerge una miglior strutturazione delle imprese agricole regionali con una SAU media per azienda di 19,5 ettari contro gli 11 ettari di media italiana. Sono il 21,6 % le imprese dell’Emilia-Romagna che superano i 100 milioni di fatturato rispetto alla media nazionale dell’8,9%. In tale contesto la formazione gioca un ruolo chiave e va sviluppata come emerge dalla survey Nomisma con focus sul settore vitivinicolo in cui le aree di maggiore richiesta di formazione sono digitalizzazione e nuove tecnologie, sostenibilità e transizione ecologica, miglioramento della resilienza e gestione del rischio.
E’ evidente che la formazione dovrà svolgere un ruolo sempre più importante e allineato ai bisogni delle imprese e in questo Dinamica rappresenta una delle realtà più significative e strutturate d’Italia. Fondata nel 2007, Dinamica nasce dall’aggregazione di otto enti datoriali agricoli e oggi conta 10 sedi fisiche, circa 50 dipendenti e oltre 400 collaboratori esperti. Limitandoci all’ultimo triennio, DINAMICA ha realizzato una media annuale di oltre 1.300 corsi , di quasi 20.000 ore di lezione ed esercitazioni a cui hanno partecipato più di 22.000 utenti. Un impegno trasversale che ha coperto tutto il territorio regionale.
Tra i principali ambiti operativi: formazione continua e superiore, corsi professionalizzanti e regolamentati, aggiornamenti su sicurezza e nuove tecnologie. Dinamica è inoltre accreditata per l’erogazione di formazione con crediti ECM e per i servizi delle politiche attive per il lavoro, offrendo colloqui di orientamento, formazione e supporto a centinaia di utenti ogni anno.
Il Direttore di Dinamica, Adelfo Magnavacchi ha messo in luce i punti di forza ma anche gli ostacoli strutturali che rendono l’attività meno efficace di quanto potrebbe essere in un momento chiave per l’agricoltura dell’Emilia-Romagna: da un lato la fortuna di operare in una Regione che crede nella formazione e investe per garantirla e l’interesse del mondo agricolo dimostrato dal numero dei partecipanti ai corsi, dall’altro il freno e i costi dalla complessità normativa, della molteplicità degli accreditamenti, dalla rigidità dei sistemi informativi, dell’intensità e modalità dei controlli che appaiono a volte sproporzionati rispetto all’aiuto e alla possibile elusione. “La formazione continua è un investimento di lungo periodo, non un atto puntuale, una semina, da cui si raccolgono i frutti con il tempo – ha affermato il Direttore di Dinamica – ma la molteplicità e complessità delle disposizioni oggi la rende faticosa per chi la eroga, per chi vi partecipa e per la pubblica amministrazione che la finanzia e la controlla. In un momento in cui anche pensieri consolidati vengono messi in discussione sarebbe auspicabile anche in questo ambito una nuova stagione di fiducia e cooperazione fra Regione, Fondi Interprofessionali, enti formativi accreditati che porti a semplificazioni, elasticità, continuità d’azione in grado di agevolare e appassionare gli utenti a partecipare sempre di più alla formazione”.
A sottolineare il ruolo strategico della formazione l’intervento di Simona Caselli, Presidente di CRPA, socio di maggioranza di Dinamica, che ha messo in evidenza l’unicità del sistema integrato ricerca/formazione in Emilia Romagna.
Stefano Francia presidente di Cia Emilia -Romagna ha rimarcato il ruolo chiave della formazione agricola in un momento così delicato per la produzione.
L’ Assessore all’Agricoltura e agroalimentare, Caccia e Pesca, Rapporti con la Ue dell’Emilia Romagna Alessio Mammi, ha sottolineato nel suo intervento il ruolo centrale della formazione per il futuro del settore agroalimentare:
““I cambiamenti nel settore agricolo richiedono competenze sempre più avanzate per essere competitivi e raggiungere gli alti standard di sostenibilità a cui, come Regione, tendiamo. Con le risorse del Piano Strategico della PAC 2023-2027, l’Emilia-Romagna sostiene attività di formazione e consulenza volte a promuovere l’innovazione in agricoltura, con un ampio ventaglio di opportunità concrete che riscuotono apprezzamenti da parte degli addetti ai lavori.
In questa finestra della programmazione, abbiamo deciso di investire oltre 50 milioni di euro, compresi i progetti per l’innovazione, perché crediamo con convinzione che l’agricoltura del futuro la si costruisca oggi, trasferendo sul campo e diffondendo le conoscenze e le esperienze maturate, anche attraverso l’attività dei Gruppi operativi per l’innovazione.
L’incontro all’Istituto Cervi ha voluto essere non solo un bilancio, ma un invito al dialogo tra istituzioni, imprese e operatori della formazione, per costruire insieme un modello più efficace e al servizio dell’agricoltura in cambiamento.






