Il trend di aumento dei costi di energia elettrica, gas e carburante è in atto già da un paio di anni e non accenna ad arrestarsi. L’impatto economico sul comparto agricolo, tuttora il primo settore economico del nostro Paese, è importante, e sta causando gravi ripercussioni su tutta la filiera agroalimentare.
L’energia rinnovabile e alternativa, se nei decenni scorsi poteva essere considerato un tema futuristico o facoltativo, deve essere ora presa seriamente in considerazione dai produttori del settore primario per reggere i costi e soprattutto garantire una produzione di alimenti sicuri, di qualità e con ridotto impatto ambientale.
L’impresa agricola può così essere in prima linea nella lotta al cambiamento climatico, attuando strategie di transizione ecologica non solo come “ripiego” a causa dei costi delle fonti tradizionali, ma in veste di promotrice di un cambiamento a livello globale sull’utilizzo delle risorse comuni, per un’agricoltura che vanti sostenibilità ambientale e alta qualità dei prodotti.
La regione Emilia-Romagna è attiva su questo frangente da anni, per promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili e aderire agli obiettivi europei in materia, e ha programmato una serie di tavoli di lavoro e comitati tra cui ad esempio il Piano energetico regionale (Per) 2030, che si realizza sulla base di piani triennali di attuazione. È possibile leggere qui i dettagli sul Piano e i rapporti annuali di monitoraggio.